La famosa e autorevole rivista AMADEUS, nel suo numero di Agosto (Numero 8, Anno XIII), dedica a SVaNa un articolo all’interno della rubrica “Le scelte Musica Oggi“. L’articolo, dal titolo “SVaNa: una scelta coraggiosa” è a firma di Luigi Abbate.

SVaNa: una scelta coraggiosa

È nata un’etichetta discografica particolarmente attenta alla proposta di musiche nuove, alla qualità degli interpreti e alle caratteristiche degli ambienti ove avvengono le registrazioni

di Luigi Abbate

«Fin dal nome che abbiamo scelto (SVaNa significa semplicemente Suono, in sanscrito) è chiara la nostra attenzione e cura per rendere il suono protagonista delle musiche che registriamo e delle nostre produzioni… Siamo inoltre convinti che il suono sia espressione peculiare ed insopprimibile dello spazio che circonda l’evento musicale». Dichiarazioni programmatiche che siglano la nascita di SVaNa, etichetta discografica particolarmente attenta alla proposta di musiche nuove e alla qualità dei suoi interpreti, ma anche alle caratteristiche degli ambienti entro i quali avvengono le registrazioni. In effetti, a giudicare dall’ascolto del cd che inaugura il catalogo e il cui titolo (As, bocca) ricorre ancora al sanscrito, i giovani artefici di SVaNa – Federico Cabitza, producer, e Marco Brianza, responsabile della parte tecnica – dimostrano subito di avere le idee chiare. Hanno infatti invitato Mario Caroli, flautista dell’ultima generazione tra i più apprezzati a livello internazionale, a impaginare un programma con composizioni per il suo strumento adatte a esaltare la ricchezza della tavolozza timbrica dellinterprete e, di conseguenza, a rispondere ai loro stessi intendimenti. Così le consuete lateralità del silenzio scandagliate da Sciarrino – Hermes – sono accostate alla intensità sonora di Sgothan, splendida pagina dello scozzese Dillon, al virtuosismo brillante di Ferneyhough – Carceri d’invenzione IIB – o alle suggestioni sonore pensate su misura per la taglia tecnico-poetica dello stesso Caroli, come in Ravine di Gervasoni, e ancora al breve, spoglio epicedio di Kurtág e alle pagine di Rueda e Yun, fino alla “regressio ad uterum” (parole di Caroli che firma i testi di commento) di un classico della modernità, Syrinx di Debussy. Colpisce poi la singolare modalità della registrazione, avvenuta in un’unica seduta il 6 ottobre 2000 presso la chiesa di S. Pietro al Monte, monumento romanico raggiungibile attraverso un sentiero nei boschi di Civate, località in provincia di Lecco. Una vera e propria registrazione “live senza pubblico”, sulla quale, quasi a voler ribadire una fedeltà assoluta alla filosofia del “com’era dov’era”, non si è proceduto al tradizionale lavoro di editing “taglia-e-cuci”, coinvolgendo altresì nell’ascolto musicale le rare imperfezioni e i rumori d’ambiente per l’appunto tipici di un’esecuzione dal vivo. La bontà del risultato premia l’originalità dell’idea e il coraggio di una scelta operata congiuntamente da interprete, produttore e tecnico.
Ulteriori dettagli, sia tecnici che artistici, oltre alle informazioni sulle modalità di acquisto del cd, si potranno avere consultando il sito www.svana.com.